Scoliosi

La scoliosi viene definita come una deformazione tridimensionale clinica del rachide, con comparsa di curvature laterali della colonna in modo persistente e non modificabile. La rotazione delle vertebre determina il gibbo, in genere costale.

Questa deformità è più evidente a livello costale. Esistono delle eccezioni in cui non vi è rotazione ma vi è “atteggiamento scoliotico”. La scoliosi (dismorfismo) si differenzia da un atteggiamento scoliotico (paramorfismo) in quanto in quest’ultimo si evidenzia una reversibilità con scomparsa rotatoria nei test.

La colonna vertebrale scoliotica contiene muscoli atrofici ad un lato e muscoli ipertrofici dall’altro che la deformano ed è spesso associata a cifosi e lordosi.

L’altezza dei dischi intervertebrali e delle vertebre diminuisce dal lato concavo della flessione: il corpo vertebrale diventa cuneiforme.

Differenzianzione:

  • Scoliosi idiopatiche ad eziologia sconosciuta come le scoliosi essenziali dell’adolescente, le scoliosi infantili e del neonato.
  • Scoliosi ad eziologia conosciuta come le scoliosi congenite (anomalie vertebrali), le scoliosi acquisite o associate ad altre malattie (Morbo di Recklinghausen, affezioni endocrine, siringomielia, malattie pleuro-polmonari, etc.) e le scoliosi paralitiche.

Teorie sulla curva dorsale convessa a destra (scoliosi più comune):

  • Teoria aortica di Sabatier nel 1781 (la pressione aortica toracica sul fianco laterale sinistro del rachide produce una curva), teoria meno accreditata oggi.
  • Peso asimmetrico dei visceri (fegato) durante il sonno in decubito laterale, oppure la posizione appoggiata dell’anca in ortostatismo.
  • Ruolo delle membrane a tensione reciproca (falce del cervello e cervelletto, tentorio del cervelletto, tenda dell’ipofisi e dura madre spinale). La dura spinale è anaelastica da C2 a S2, una tensione a monte o a valle può produrre una scoliosi. Un parto distocico con eccessiva rotazione occipito-atlantoidea può produrre nel tempo una scoliosi.
  • Organizzazione del SNC, centro della grafia e decussazione piramidale (mancino o destrorso).
  • La ripartizione del liquido amniotico che comprime il feto; la posizione seduta prolungata della donna incinta che comprime il feto e facilita le asimmetrie.
  • Ruolo del legamento comune vertebrale anteriore e posteriore in sovrapposizione alla dura madre spinale.
  • Disuguaglianza di lunghezza degli arti inferiori.
  • Disfunzione osteopatica pelvica, preesistente, nella donna incinta.
  • Le malattie della crescita.
  • Il ruolo della gravità.

La clinica evidenzia la scoliosi valutando il paziente sul piano frontale e osservando i punti di repere (riassumendo dalla simmetria delle mastoidi, delle spalle, dei triangoli della taglia, delle creste iliache, dalla torsione del cingolo scapolare e del bacino, inoltre si osserva il gibbo che è la rotazione sul proprio asse vertebrale, con paziente in flessione del busto anteriore etc.)

Indice di Risser:

Per determinare lo stato di maturità dello scheletro solitamente viene utilizzata una radiografia del bacino nella quale si osserva la presenza o meno del nucleo di ossificazione della cresta iliaca ed il suo stadio evolutivo, fino alla fusione con l’ala iliaca.

Con il termine “segno di Risser” vengono indicati da 0 a 5 i diversi stadi dell’ossificazione, dall’assenza del nucleo alla sua comparsa (Risser 1) alla formazione di più nuclei (Risser 2), alla loro fusione, lateralmente alla cresta (Risser 3), alla estensione mediale (Risser 4), fino alla fusione con l’osso iliaco (Risser 5).

Il segno di Risser compare però soltanto dopo qualche anno dall’inizio della pubertà, quando la rapidità di crescita dello scheletro è ormai in fase calante; è utile pertanto, per individuare l’inizio della pubertà, eseguire anche una radiografia della mano sinistra.

La comparsa del nucleo di ossificazione del primo dei sesamoidi del pollice segna l’inizio della pubertà e corrisponde al periodo dello sviluppo nel quale la crescita staturale passa da cm 0,5 a cm 1 al mese. Questo è il periodo in cui la scoliosi può aggravarsi rapidamente, ma è anche il periodo durante il quale la correzione è possibile e più agevole.

Fonte:http://doc.studenti.it/podcast/il-segno-di-risser-nella-scoliosi.html

Misurazione dell’angolo Cobb-Ferguson:

L’angolo di una curva scoliotica è formato dall’intersezione delle due rette tangenti il piatto superiore e quello inferiore rispettivamente della prima e dell’ultima vertebra colpite da scoliosi (si presume quella di inizio scoliosi e quella di fine). Si misura da una Rx sul piano frontale tramite l’angolo supplementare ottenuto intersecando le perpendicolari alle due rette tangenti descritte.

Trattamento delle scoliosi

Le modalità rieducative variano a seconda dell’esame posturale e alla valutazione funzionale.
Sono importanti le seguenti fasi:

  •  informazione (spiegare in modo semplice e comprensibile);
  • presa di coscienza del corpo in generale e nello specifico per un lavoro nell’arco della giornata;
  • mobilizzazione (elasticizzare la colonna vertebrale);
  • correzione (davanti allo specchio) e mantenimento (esercizi per casa) per ridurre la convessità, ricercare la lordosi fisiologica, etc.
  • tonificazione con lavoro di allungamento in fase espiratoria e sviluppo dell’addome, dei paravertebrali etc.

Dal punto di vista FKT ed osteopatico il lavoro riguarda:

  • Rilassamento delle contratture, allungamento della colonna lombare, mobilizzare e allungamento del gibbo;
  • Lavoro duramerico cranio-sacrale;
  • Sincronizzazione dei diaframmi;
  • Lavoro viscerale nelle scoliosi importanti che possono comprimere i visceri a livello della cassa toracica e sottostanti;
  • A livello strutturale lavoro sulle cerniere C0-C1, C7-D1, D12-L1, L5-S1.

Nel bambino si esegue un lavoro derotatorio.
Nell’adulto dove la scoliosi è strutturata e fibrotica, si favorisce la rotazione per restituire l’elasticità e il compenso.
Fondamentali gli esercizi per casa di allungamento e di igiene posturale da insegnare al ragazzo ed ai genitori (allacciarsi le scarpe, sedersi in modo corretto e non studiare sdraiati o in posizioni anomale, portare la cartella con entrambe le braccia, evitare sovraccarichi con zaini pesanti in modo asimmetrico, etc.).

Scoliosi progressive

I rimedi alla scoliosi ed alla sua evoluzione sono solitamente il corsetto ortopedico e la ginnastica posturale-correttiva.
Come terapista sono sempre favorevole al trattamento conservativo.
Quando l’evoluzione è continua ed inarrestabile ecco cosa si può fare: decidere di sottoporsi ad un intervento di correzione oppure andare avanti così, con la consapevolezza che i problemi articolari e, soprattutto, quelli causati a livello toracico ed il suo contenuto (polmoni e cuore), potrebbero peggiorare con il passare del tempo, andando di pari passo con l’aumento delle limitazioni e dei continui ed incessanti dolori.
In questa foto si evidenzia l’intervento di stabilizzazione a livello vertebrale. Mi soffermo sul post intervento e sul trattamento delle cicatrici, della muscolatura contratta e del recupero della mobilità residua delle altre parti non stabilizzate.